Comunità Energetiche: dalla necessità economica allo stile solidale.

* don Francesco Della Monica.

Sabato 14 gennaio 2023 presso il complesso di S. Giovanni a Cava de’ Tirreni alla presenza del nostro Arcivescovo, il Sindaco e altre realtà locali si è svolto un importante incontro sulle comunità energetiche dal titolo: Verso la prima comunità energetica rinnovabile a Cava de’ Tirreni. I lavori si sono aperti con i saluti istituzionali e gli interventi dei relatori coinvolti che, tra l’altro, hanno sottolineato la fondamentale scelta di coinvolgere tutti in una seria riflessione. Le comunità energetiche, unite alla produzione di energia di fonti rinnovabili, possono essere una soluzione a disposizione per il futuro da diversi punti di vista, ambientale, sociale ed anche economico nei confronti dei più fragili. Ma quali sono, in concreto, i benefici ambientali e sociali connessi alle comunità energetiche? Se e come possono contrastare la povertà energetica mondiale, a favore dell’inclusione sociale e dei fragili? Il cambiamento climatico sta colpendo ogni regione della Terra e molti, purtroppo, sono irreversibili. I disastri meteorologici e climatici estremi stanno aumentando in frequenza e intensità. L’era attuale delle economie, delle società e delle civiltà dei combustibili fossili ha, in modo oramai evidente, un impatto negativo sull’umanità contemporanea e sulla biosfera. Le mega-transizioni contemporanee rappresentano però un’opportunità per cambiare il modello esistente di sviluppo, urbano e non, e promuovere la coesione sociale. È necessario procedere quindi con lo sviluppo ed il potenziamento di nuovi modelli energetici e anche sociali per restituire la capacità di produzione e di consumo di energia ai cittadini che è stata persa attraverso i processi di centralizzazione. Nel numero 179 dell’Enciclica Laudato Si’ si ritrova il riferimento alle cooperative energetiche che operano per salvaguardare il Creato. Papa Francesco ricorda che “attraverso organismi non governativi e associazioni intermedie” si obbligano i governi a sviluppare normative, procedure e controlli più rigorosi. “Se i cittadini non controllano il potere politico – nazionale, regionale e municipale – neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali”. Questo semplice esempio indica che, mentre l’ordine mondiale esistente si mostra impotente ad assumere responsabilità, l’istanza locale può fare la differenza. E’ lì infatti che possono nascere una maggiore responsabilità, un forte senso comunitario, una speciale capacità di cura e una creatività più generosa, un profondo amore per la propria terra, come pure il pensare a quello che si lascia ai figli e ai nipoti. Non c’è forse un parroco, un centro di ascolto Caritas che nella nostra diocesi non riceva richieste di aiuto, da famiglie o da piccoli imprenditori, per il pagamento delle utenze domestiche per riscaldamento, riparare uno scaldabagno, approvvigionarsi di legna o carbone. Rendersi personalmente disponibili ad acquisire e attuare le conoscenze di base per adottare comportamenti consapevoli e responsabili nell’uso di tutte le risorse energetiche e contrastare le molteplici forme di spreco delle risorse nelle nostre case, nei nostri posti di lavori, nelle nostre comunità civili e religiose. Senza dimenticare che al di là delle leggi e delle regole economiche, la via della solidarietà e della fraternità umana può essere sempre alimentata dalle scelte e dai comportamenti solidali verso le persone in maggiori difficoltà. A questo proposito la costituzione di fondi di comunione finalizzati a livello di singola o di più comunità parrocchiali, potrebbero costituire esperienze da sperimentare al più presto proprio per soccorrere coloro che non riescono a reggere il peso crescente della spesa energetica. Partecipare e collaborare alla diffusione di informazioni, di suggerimenti, buone pratiche utili alla crescita della cultura della sobrietà e della responsabilità nell’utilizzo delle risorse energetiche di ogni tipo.